martedì 31 ottobre 2017

Juno.00007.004 - Baraq - 004


Quel pomeriggio il tempo era buono, e molte persone vennero al campo nudista di Juno, tra cui molte donne di tutte le età con le loro figlie ed i loro figli; Juno notò che Baraq mostrava una certa attrazione verso di loro, ma non faceva nulla di sbagliato, e pensò che lui avesse superato la prova.

La sera, però, dopo aver servito il cibo alle clienti, ed essersi seduto a tavola con Juno, Rebecca, Dina (anche loro come mamma le aveva fatte), chiese sottovoce a Juno se c'era una discoteca vicino a La Maddalena.

"C'è, è proprio nell'isola, e fra poche ore apre", rispose Juno, e strizzandogli l'occhio aggiunse: "Beato te che sei giovane e dopo aver lavorato tanto hai voglia di ballare!"

Rebecca sorrise e disse a Juno: "Però la discoteca, pur essendo nell'isola, non è vicina. Gli devi prestare il furgone".

Juno aggrottò perplesso il viso e disse: "Va bene, Baraq, te lo presto. Però ... però ... ti chiedo di non far entrare nessuno nella cella frigorifera".

"Perchè dovrei farlo?", chiese stupito Baraq, e Juno rispose: "Il problema è che la cella frigorifera è piccola ed a chiusura ermetica. Si può aprire dall'interno, è vero, ma rischiate di morire soffocati prima che vi venga in mente di aprirla. Non voglio questo!"

"D'accordo", disse Baraq alzando gli occhi al cielo, "Grazie per le chiavi".

Juno non fu molto convinta, e dopo aver sparecchiato e lavato i piatti, aprì l'applicazione che localizzava i furgoni della famiglia. Sapeva che la discoteca apriva a mezzanotte, e quindi Juno e Rebecca poterono fare l'amore prima di mettersi a controllare che accadeva al furgone prestato a Baraq.

Verso l'una del mattino l'applicazione segnalò che era stata aperta la cella frigorifera, e subito dopo richiusa, e Juno disse: "Come volevasi immaginare! Vado a salvare quegli scriteriati!"

Rebecca disse: "Posso venire anch'io?"

"E come?"

"Con il tandem", rispose Rebecca, "Ti ricordi le pedalate che facevamo per Bosa con quello prima di sposarci?"

"Fa un po' ridere una coppia della nostra età che va in discoteca con il tandem", osservò Juno, e Rebecca disse: "Io sono appena laureata! Sei tu che sei in pensione!"

"Va bene, amore", rispose Juno, "Penseranno che sono una pedofila lesbica", e Rebecca disse: "Ed io la 'femme' che ti ha accalappiato con il suo superiore fascino".

Le due donne salirono sul tandem e pedalarono fino alla discoteca, con Juno dietro che faceva fatica a far stare i suoi enormi seni tra il suo petto e la schiena di Rebecca, la quale scherzava strillando: "Aiuto, mi molestano tettualmente!", e Juno rideva tanto che non c'era bisogno di suonare il campanello per allontanare i pedoni.

Una volta nel parcheggio della discoteca, il furgone fu subito individuato, Juno e Rebecca parcheggiarono il tandem lì vicino, e Juno aprì la cella frigorifera con la sua chiave - come previsto, trovò dentro Baraq con una ragazza dentro un sacco a pelo.

Baraq e la ragazza si svegliarono quando Juno puntò una torcia contro di loro, e Rebecca disse: "Venite a casa nostra. Avete rischiato di morire!"

Juno strillò a Baraq: "Hai tradito la mia fiducia! Non ti avevo detto di non trasformare la cella frigorifera in alcova?!?"

Rebecca si avvicinò alla ragazza e le chiese: "Come stai?"

"Mal di testa", rispose lei, e Rebecca disse: "Conta le mie dita!"; la ragazza rispose (correttamente): "Quattro"; Rebecca disse: "Riesci ad alzarti e ad uscire da qui con le tue gambe?", e la ragazza, pur stordita, ci riuscì.

"Chiamo Giaele", disse Juno, "E facciamo uscire questi due imbranati! Baraq, se non esci con le tue gambe ti caccio fuori a calci!" - e Baraq, per sua fortuna, potè obbedire.

Giaele venne, esaminò i due e disse: "L'avvelenamento sembra essere stato lieve, e per fortuna era da biossido di carbonio (per aver respirato al chiuso), e non dal ben più pericoloso ed insidioso monossido di carbonio (per aver bruciato qualcosa al chiuso). Non ci sono sintomi che giustifichino il chiamare il 118, il che risparmia a tutti un grande imbarazzo".

"Io lo farei solo per mandare Baraq in galera!", strillò Juno, e Giaele rispose: "Chi gli ha prestato il mezzo con cui ha messo due vite a repentaglio? Oltretutto, essendo un mezzo aziendale, non dovrebbero salirvi degli estranei".

Rebecca ribattè: "Juno ha diffidato Baraq davanti a me dal far entrare delle persone nella cella frigorifera, spiegandogli anche perchè era pericoloso, quindi la responsabilità è tutta di Baraq, che sapeva quello che faceva. Potremmo licenziarlo in tronco per questo!"

"Scusate", disse la ragazza che era con Baraq, "Ora sto meglio e do ragione alla dottoressa: non è necessario chiamare il 118, e questo mi risparmia di dare delle spiegazioni. Anche per proteggermi Baraq ha proposto di farlo nella cella frigorifera, così non mi avreste visto".

"Sei sposata, fidanzata, o cose del genere?", chiese Juno, e la ragazza rispose: "Novizia di un convento. Baraq voleva convincermi che non era vita per me, e c'è riuscito!"

Tutte scoppiarono a ridere, e Juno disse: "Quand'ero giovane mi fu raccontato del caso di una suora ricoverata in ospedale con pezzi di tubo al neon dentro la vagina. Mi sa che Baraq ti ha salvato l'organo!"

La ragazza scoppiò a ridere e disse: "Se avessi preso i voti avrei fatto quella fine".

"Sentite, devo tornare alla base militare", disse Giaele, "Vi conviene andare a casa, e mettere i due baldi giovanotti a letto. Non credo che gli succederà nulla, e visti i bollenti spiriti di tutti quanti, tenete le finestre aperte con il vasistas!"

Juno salì sul tandem da solo, Rebecca si mise al volante del furgone per portare i due giovanotti a casa e chiese alla ragazza: "Come ti chiami? Io sono Rebecca, e mia moglie si chiama Juno".

"Piacere. Io sono Teresa".

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