martedì 12 settembre 2017

Juno.00003.008 - www.kosher-naturist-restaurant.com - 008


Un giorno Juno era alla reception del campeggio naturista, ed entrarono due clienti, un uomo ed una donna, che si tenevano per mano, e sgranarono gli occhi quando la videro.

Juno pensò: "Ecco due 'tessili'. Vediamo se dopo alcuni giorni qui diventano dei bravi naturisti", e chiese loro:

"I signori desiderano?"

"Potete noleggiarci una roulotte per una settimana?", chiese lui.

"Certo. Mi servono i vostri documenti e le tessere della Federazione Naturista Internazionale".

"Non le abbiamo", rispose lei.

"Nessun problema. Ve le rilascio io".

Juno prese i documenti, ne ricopiò i dati sul computer, e si alzò per scannerizzarli con la fotocopiatrice-stampante-scanner-fax. Se fino a quel momento di lei si era potuto vedere solo il maestoso davanzale, quando lei si alzò il piano della scrivania non copriva più i genitali, e divenne evidente che lei era una trans non operata.

I due ospiti non riuscirono a trattenere dei risolini tra l'eccitato e l'imbarazzato, e Juno li rimproverò dicendo: "Signori, qui nessuno giudica il corpo altrui, nemmeno quando è di proprio gusto. Vi ricordo che se fate apprezzamenti od avances od atti sessualmente espliciti in pubblico non solo vi caccio via, ma vi segnalo alla Federazione Naturista Internazionale ed in un campo nudista non mettete più piede".

I due si ricomposero e si scusarono, pagarono l'acconto, e Juno chiese loro la targa dell'auto per assegnare loro un posto nel parcheggio.

"Non abbiamo l'auto", rispose lui, "siamo scesi dall'autobus di linea".

Juno si stupì molto: un autobus di linea passava veramente vicino al campeggio, ma l'ultima corsa era stata due ore prima - e malgrado il caldo, i due ospiti non sembravano sudati dopo aver trascorso due ore sotto il sole. Inoltre i bagagli che avevano con sé sembravano esagerati per una settimana di permanenza in un campo nudista - tantopiù che il campeggio era dotato di lavanderia.

Quello però che la insospettì di più fu quello che accadde quando i due si avvicinarono alla porta della reception verso il campeggio. Juno dovette dir loro: "Signori Vinci! Oltre quella porta ci sono solo persone nude! Dovete spogliarvi qui!"

"Davvero?" chiese lei, e Juno rispose: "Fino alla prossima primavera non prevediamo eventi 'clothing-optional' per introdurre le persone al naturismo. Volete che annulli la prenotazione e vi restituisca l'acconto?"

"No, no, ci spogliamo", rispose lui, e Juno notò che lui sembrava sorpreso dal corpo di lei, e lei imbarazzata a mostrargli il proprio. Juno concluse: "È la prima volta che i due si vedono nudi. E perché mai risultano entrambi sposati, hanno lo stesso cognome e si tengono per mano come fossero una coppia?"

Non appena i due si furono svestiti e varcarono quella porta, Juno mandò a Giaele la scansione dei loro documenti e riferì i suoi sospetti. Giaele rispose con un: "Inoltro a chi di dovere", ma non disse più nulla.

Gli ospiti Vinci, Giovanni lui e Gigliola lei, sembravano a disagio - era soprattutto lei a sentirsi fuori luogo. A tavola c'erano delle ragazze della sua età che cercarono di fare amicizia, ma lei non riuscì a ricambiare i loro approcci, e lei sembrava preoccupata soprattutto di difendere il proprio pudore dagli sguardi di Giovanni.

"Ci sono le donne che vengono in un campo nudista per seguire il proprio uomo, non per passione per il naturismo, ma non è nemmeno il caso di Gigliola", pensò Juno, e si chiese: "Ma che sono venuti a fare qui?"

Dopo pranzo, mentre Juno metteva i piatti in lavastoviglie, Giaele entrò in cucina e le chiese: "Hai un passepartout per aprire la roulotte dei Vinci? Si sono vestiti come per un'escursione nei boschi e sono usciti dal campeggio.

"Vuoi vedere se hanno lasciato lì dentro qualcosa di compromettente?"

"Dalia vuol vederlo".

"Ah, allora avevo visto giusto!", disse Juno, prima di staccare una chiave elettronica dalla cintura e spiegare a Giaele come usarla.

"È meglio che vieni anche tu. In fin dei conti, sei tu la padrona. Rebecca non c'è".

Juno prese una cassetta degli attrezzi, e si recò alla roulotte con Giaele e Diana. Mentre le ultime due perquisivano, Juno faceva finta di sostituire i tubi dell'acqua e di scarico della roulotte, ed ogni tanto chiedeva se tutto funzionava oppure no.

La roulotte non era grande, e la perquisizione durò poco; Giaele riferì a Juno che Diana aveva trovato uno hotspot satellitare nascosto sopra l'oblò del soffitto, e la SIM inserita puntava ad un paese straniero.

Quando Rebecca tornò al campeggio (era stata all'ospedale a vaccinare Dina) e Giaele ne parlò anche con lei, Rebecca commentò: "Ragazze, è una cosa mostruosa! Quell'apparecchio lì può collegare ad un satellite fino a 10 dispositivi in un raggio di oltre 30 metri! Probabilmente le spie più pericolose non sono questi nostri clienti (che si sono dimostrati anche alquanto sprovveduti), ma altre persone che stanno raccogliendo informazioni qui intorno ed inviandole via satellite!"

Dalia replicò: "La situazione è sotto controllo. Non fate nulla, stiamo cercando di rintracciare chi usa quello hotspot, e risalire ai livelli superiori dell'organizzazione".

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