domenica 6 agosto 2017

Precursori 00019 - Fetish


Il mattino dopo, mentre Chana e Dvora si recavano all'ambasciata americana per avere alcuni consigli legali sulla maternità surrogata (il bibliotecario dell'ambasciata aveva detto loro che aveva dovuto arricchire la biblioteca di testi specifici ed aggiornati, dopo che paesi come India e Thailandia avevano chiuso le porte alla surrogazione per coppie straniere e/o gay), Eliyahu e Bruryah andarono a trovare Shalita, temendo di dover raccogliere i cocci di un rapporto al quale tenevano tutti molto.

La gravità della situazione fu chiara quando si aprì la porta di casa - lo fece un motore elettrico, perché Leviyah aveva "disertato", e Shalita stava allattando Rivka e Benyamin - non si poteva alzare, ed aveva usato un videocitofono per capire chi aveva suonato, ed un telecomando per aprire.

Shalita spiegò ai due ospiti che Leviyah aveva scelto il sesto mese come termine del suo allattamento, perché l'OMS raccomanda che sei mesi almeno duri appunto l'allattamento esclusivo - per cui, non era tecnicamente possibile accusarla di essere una cattiva madre, ma quello che stava facendo stava ponendo sulle spalle di Shalita tutto il peso dell'allevamento dei figli. Mancava un mese a quella scadenza, e Shalita stava cercando di aumentare il più possibile la montata lattea, ma si sentiva insufficiente rispetto alle esigenze dei figli, e temeva di affamarli, anche se la bilancia confermava che i figli erano nutriti a sufficienza - una risicata sufficienza, mentre per loro lei voleva l'abbondanza.

Eliyahu sorrise perché pensò che tutte le mamme, da Eva in giù, la pensavano così - per non parlare delle mamme ebree, da Sara in giù. Chiese allora a Bruryah: "Tesoro, ti ricordi che cosa fece tuo nonno, cabalista anche lui, quando tua nonna ebbe lo stesso problema?"

"Me lo ricordo - ma il problema non era lo stesso. Mio nonno aveva sbagliato un sortilegio, e mia nonna si era trovata a partorire sette gemelli! Mio nonno aveva sbagliato, e mio nonno dovette rimediare. Quattro figli li allattava mia nonna, tre figli mio nonno! Né mia madre, né i miei zii, né le mie zie hanno sofferto la fame, ma credo che consegnare a Shalita il rimedio di mio nonno sia un'esagerazione!"

"Se glielo diamo in busta chiusa, con l'impegno di aprirla solo se la situazione si fa difficile?"

"Si tratta solo di una serie di preghiere - va bene, stasera guardi nei quaderni di mio nonno, trascrivi le preghiere e gliele mandi via mail. Ma se sui giornali di dopodomani vedi scritto che la mattina i marciapiedi di questa via si velano di latte, ed a mezzogiorno il sole che picchia lo ha già trasformato in formaggio, non dare la colpa a mio nonno!"

Shalita rise dicendo che con la fame che avevano Rivka e Benyamin, non c'era rischio che venisse sprecata una goccia di latte, e che quelle preghiere avrebbero potuto esserle molto utili, quindi Eliyahu si impegnò a fargliele avere.

"I bimbi sono a posto", osservò Bruryah, "Tu hai bisogno di aiuto?"

"La casa è di Leviyah, anche se comprata con i miei soldi. Mi ero detta: 'Lei è professionalmente meno valida di me, diamole la proprietà della casa per pareggiarle le opportunità'. Ed ora devo andarmene, perché non è che le sue scopamiche, se vedono che allevo i figli di lei e tengo in ordine la casa, pensano che Leviyah è una stronza che sfrutta sua moglie; pensano che lei ha l'ha addestrata bene a fare quello che giova a Leviyah e non a se stessa - un capolavoro di maschilismo, se fosse opera di un uomo!"

Eliyahu e Bruryah si guardarono e Bruryah disse: "La nostra casa ha due camere. Finché i figli non crescono tanto da aver bisogno di una camera ciascuno, possiamo ospitare te e loro. Purtroppo, abbiamo scelto di comprare una casa non grande per noi due, ed una casa per ognuna delle figlie, che sono ormai in età da marito. Ma quello che possiamo lo facciamo per te col cuore!"

"Grazie! Sto già cercando una casa a Naharia per noi, e spero di stare da voi solo pochi mesi".

Eliyahu si rattristò: Naharia è il capolinea nord della ferrovia che una volta collegava Il Cairo con Istanbul, e le vicende del conflitto arabo-israeliano hanno mozzato a ridosso dei confini egiziano e libanese. È una bella città, ma ci va ad abitare chi non può permettersi una casa più vicina a Tel Aviv, ed approfitta dei treni per fare il pendolare. Leviyah aveva proprio spolpato Sharita!

Eliyahu disse: "Va bene. Poiché il mio grado di cappellano militare mi tiene a lungo lontano da casa, dovrai considerare Leviyah la padrona, e sarà lei a pensare a te".

"D'accordo", disse Shalita, "Il sesto mese di allattamento si compie fra tre settimane ..."

"Proprio quando sarà perfezionata la compravendita per cui ho avuto la procura", disse Bruryah.

"... E spero di poter allora venire da voi. Porterò pochi mobili, e soprattutto i vestiti. Per fortuna che Leviyah non ha le mie misure, e non può tentare di far passare i miei vestiti per suoi!"

Eliyahu e Bruryah salutarono Shalita, e quando uscirono Eliyahu disse a Bruryah, "Sbaglio, o le preghiere di tuo nonno possono far venire il latte anche a chi non è mai stata gravida?"

"Oh, anche ad una bambina è capitato", rispose Bruryah, "mia zia Mikal aveva cinque anni, aveva imparato a leggere da sola l'ebraico senza vocali [scritte], e divorava tutti i testi che le capitavano davanti, anche le preghiere del nonno. Ci volle un incantesimo per farle passare la montata lattea".

"Non potresti seguire l'esempio di tua zia?"

"Eliyahu, me lo hai già chiesto tante volte ed ho risposto di no. Non ci vedo niente di erotico ad allattare un uomo adulto. Ed allattare è molto faticoso. Lo fai se non ne puoi fare a meno. E ringrazia che non ti ho citato i rabbini che dicono che questa è una cosa vietata dall'halakhah [legge religiosa ebraica]".

"Potresti aiutare Chana e Dvora a nutrire i loro figli, se l'accordo di surrogazione va in porto".

"Bel tentativo. Ma se loro leggono le preghiere di mio nonno, potranno nutrire l'una Gerusalemme, l'altra Tel Aviv, adulti e bambini. Non avranno bisogno del mio aiuto. E se proprio servisse, le preghiere fanno effetto in poche ore. Se proprio accade un cataclisma, potrò rapidamente sostituirmi alle mie figlie nell'allattare le mie nipoti. Non ti preoccupare, Eliyahu, siamo in una botte di ferro".

Eliyahu si sentì una volta di più alienato da sua moglie - era un 'fetish' il suo, ma sapeva che le coppie che facevano quello che lui desiderava erano più unite del solito, e lui voleva un rapporto solido come quello tra madre e figlio, non soltanto come quello tra marito e moglie.

"La missione spaziale è in dirittura d'arrivo", pensò, "dopo vediamo che fare con mia moglie".

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